La sessualità in adolescenza

LA SCOPERTA DELLA SESSUALITA’

Gli adolescenti e la sessualità: argomento difficile e delicato e forse è anche un po’ arrogante pensare di affrontarlo in un unico articolo, perciò accenderò un riflettore su questo tema che permetta ai genitori di porsi tante domande e di trovare qualche risposta

La sessualità è fortemente correlata ad una serie di altri temi spinosi in adolescenza:

Il corpo in evoluzione, che cambia rapidamente e che spesso viene vissuto come involucro esterno e non come parte integrante dell’essere.

La scarsa protezione e il fascino del rischio e del proibito.

Le relazioni con i coetanei sentite come totalizzanti, imprescindibili e molto fisiche.

La definizione della personalità, che in adolescenza è anche, se non soprattutto, la definizione dell’identità di genere.

I social, demonizzati dai genitori e adorati dai ragazzi, mostrano una sessualità senza conseguenze, facile da ottenere e che interessa tutti gli altri aspetti della vita sociale.

In pratica, se parliamo del sesso in adolescenza possiamo toccare tutte le sfaccettature di questa fase così delicata.

Perciò, scopo di questo articolo non è definire cosa fare o non fare per gestire al meglio questo aspetto adolescenziale, ma descrivere delle situazioni a cui prestare attenzione, proporre piccoli accorgimenti che potrebbero prevenire conseguenze irreparabili, mostrare come si può rimanere in con-tatto con i vostri figli, anche quando sembrano essere inavvicinabili.

Prima vi faccio un paio di domande… Com’era da bambino o da bambina?

Era la vostra ombra? Era contrario ad ogni tipo di gesto affettuoso? Era poco propenso a mostrare le sue emozioni? O, al contrario, tutti sapevano se fosse triste, arrabbiato o allegro? Qual era la sua emozione principale: rabbia, tristezza, gioia?

Perché queste domande? Perché in adolescenza potrebbero riproporre, nel rapporto con il partner, esattamente le stesse modalità che mostrava da bambino nelle relazioni più intime e significative oppure… esattamente il contrario. Vi faccio un esempio: era scontroso e si cancellava dalla guancia ogni vostro bacio? Potrebbe avere la stessa modalità e quindi essere il bel ragazzo un po’ ombroso della scuola, oppure potrebbe essere il più romantico e affettuoso fidanzato nel privato della sua prima relazione adolescenziale.

Perciò non stupitevi se lo/la incontrate per strada mano nella mano con una ragazza o un ragazzo, e non fatelo sentire in imbarazzo per questo!

La parola d’ordine è AGIRE CON-TATTO: mai deriderlo per degli atteggiamenti affettuosi che origliate mentre è al telefono o in camera sua, mai sminuire crisi di pianto per la fine di una storia, mai fargli scenate perché il nuovo fidanzato proprio non vi va giù!

Dovete aiutarli a crescere, non a restare bambini! Quindi se finalmente esprime le sue emozioni non siate gelosi se con voi non l’ha mai fatto! Se è sempre arrabbiato e vi accorgete che lo è anche con il partner, no sorridete dicendo “è sempre stato scorbutico!” ma aiutatelo a capire come ci si sente dall’altra parte!

E qui scavalliamo nell’argomento Relazioni in adolescenza:

Se siete una coppia genitoriale stabile e pacata e innamorata buon per voi, avrete già fornito tutti gli esempi del caso con le vostre azioni. Ma se c’è stata qualche lite in loro presenza, mostrategli che si può chiedere scusa e riavvicinarsi, mostrategli che anche nella più furente lite il rispetto è imprescindibile. Se siete una coppia di genitori separati non vuol dire che non potete insegnar loro nulla con le vostre azioni: potete mostrare, ad esempio, come finire una relazione senza ferire gratuitamente l’altro, come creare nuove relazioni solide dopo la fine di una relazione importante.

Le relazioni dei vostri figli ripercorreranno le vostre relazioni, o almeno quello che loro pensano siano le vostre relazioni, perciò la parola d’ordine in questo caso è PARLARE CON VERTITA’.

Non sto dicendo che dovrete raccontare loro che problemi ci sono o ci sono stati con il loro padre o madre, anzi, questo proprio non dovete farlo! Quello che intendo è: non fate finta di passarvi il sale con estrema amorevolezza a cena se avete appena avuto una lite apocalittica.

Raccontare con verità a vostro figlio che c’è stato un diverbio, che non andate sempre d’accordo, ma mostrare anche come si può litigare restando in relazione, raccontare il vostro incontro, anche quando siete separati, raccontare delle vostre relazioni adolescenziali, può mostrare uno scenario diverso della vostra vita. Può limitare quel piedistallo su cui hanno messo la coppia genitoriale che sembra sempre felice, oppure può colmare quella fossa in cui avevano seppellito la coppia genitoriale separata, sempre in conflitto, a cui proprio non dover assomigliare.

Raccontare di voi e del vostro passato può contribuire a definire la loro personalità in continua evoluzione, ma non basterà. La loro persona si formerà con tentativi ed errori, esattamente come si è formata la vostra personalità… perciò qui la parola d’ordine è PRESENZA, SENZA SE E SENZA MA.

Vi mostrerete presenti quando sbaglia, quando è nel giusto, quando avrà dei dubbi sulla sua identità di genere, quando inizierà una relazione e quando la finirà. La presenza non è l’invadenza, è discreta, rispettosa, siete lì per lui o lei, non siete lì per voi e per tranquillizzarvi. Non state svolgendo un’indagine né state scrivendo un articolo per una rivista di gossip… aspettate, rispettate i suoi tempi, stategli accanto quando racconta e quando è in silenzio. Se non vi vuole nel suo spazio, ditegli che lo capite, e che quando vorrà voi sarete nella stanza accanto.

Può essere che vostra figlia vi chieda di poter andare dall’estetista anche se il giorno prima giocava con le bambole, può essere che vostro figlio provi a farsi la barba da solo e si tagli ovunque: sta scoprendo il suo corpo, sta cambiando pelle, probabilmente non si piace, probabilmente la motivazione dietro una richiesta di cambiamento è il ragazzo che le piace a scuola, non importa….

Siete ancora il loro specchio, non potete riflettere un’immagine antica del vostro bambino se di fronte avete un adolescente!

Accompagnatela dall’estetista di fiducia, dal barbiere per la prima barba, ancora una volta siate discreti, ma utili e presenti. Probabilmente non vorranno il vostro aiuto, lo scambieranno per una coccola infantile e saranno in imbarazzo, ma accetteranno volentieri una mano da un professionista.

Parola d’ordine: CONOSCERE IL PROPRIO CORPO. Accettarsi è il primo passo per amare quel corpo e non trattarlo male.

Qui entra in gioco un argomento che probabilmente vi imbarazza, oppure che non pensate vi riguardi ancora… La prima forma di sessualità adolescenziale è l’auto-erotismo!

Siete già diventati rossi? Spero di no, non c’è nulla di scabroso!

L’auto erotismo nasce per caso, scoprendo che ci sono parti del corpo che generano un tipo di piacere mai provato prima, poi è importantissima per conoscere cosa le o gli piace, cosa non gradiscono, com’è fatto il loro corpo, quali strane reazioni avvengono… prima di incontrare l’altro bisogna incontrare se stessi…

Probabilmente avete notato che resta più tempo sotto la doccia, o che va a dormire prima del solito: non entrate in bagno o in camera all’improvviso, non è più un bambino! Adesso la parola d’ordine è PRIVACY!

È molto importante lasciare che abbiano un’intimità e degli spazi solo per loro, non stanno commettendo nessun reato, è sano, fisiologico e, soprattutto, inevitabile.

 Avrete pensato che non ho ancora affrontato il tema centrale di questo articolo… non è così!

I social, la tv, internet e in generale tutta la società, ci propongono il sesso ovunque, mentre vendono una marmellata o mentre si presentano su instagram, perciò mi spiace rivelarvi che probabilmente i ragazzi sanno già tutto, forse troppo, sull’argomento. Se così non fosse e comunque per spiegare tutte le conseguenze a cui potrebbero andare incontro, come una maternità precoce e non desiderata o una malattia venerea, potrete contattare il consultorio di zona, potrete comprargli dei libri sull’argomento, potrete parlare loro apertamente: questo dipenderà dalla vostra sensibilità sull’argomento, dal rapporto che avete con i vostri figli, dall’educazione che avete avuto.

L’argomento su cui invece, purtroppo, gli adolescenti del nuovo millennio sono poco preparati e informati sono le relazioni. Una sessualità sana si inserisce all’interno di una relazione sana. Scegliere un partner che rispetterà i propri tempi, che mostrerà delicatezza ed empatia è il punto focale di un approccio sano alla sessualità. Conoscere ed amare il proprio corpo è basilare per non usare la sessualità come mezzo per ribellarsi, per provare l’ebrezza del rischio, che tanto li attira. Sapere che è sostenuto e che sarà accolto in ogni caso, è essenziale perché non si senta solo quando avrà bisogno di ascolto.

Non c’è un’età giusta per la prima volta, però può esserci la persona giusta, il luogo giusto…

Qualche volta andate a cena fuori e avvisateli per tempo, saprete da soli quando doverlo fare! Mostrerà loro che siete attenti, aperti a nuovi scenari sull’argomento, ma che preferite la protezione delle mura domestiche. Soprattutto, sapranno che vi fidate di lui e del vostro essere genitori.

Siete ancora preoccupati?

Se la risposta è sì, gli scenari possibili sono due:

Non avete molta dimestichezza con l’argomento sesso, vi imbarazza e vi preoccupa molto. Probabilmente avete ragione nel preoccuparvi, ma forse no… Parlatene con uno psicoterapeuta che si occupa di adolescenza, vi fornirà gli strumenti giusti per approcciarvi ai vostri figli.

Avete notato comportamenti rischiosi, una sessualità poco autoprotettiva, una scarsa attenzione al proprio corpo e una scelta dei partner poco rassicurante… Contattate un professionista che possa aiutare vostro figlio e comprendere cosa si cela dietro i suoi comportamenti.

Ah ultima precisazione: La vita è fatta per andare avanti, se andasse verso il passato ci sarebbe qualcosa che non va! Vostro figlio, per fortuna, sta crescendo, gioitene!

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