La gioia dei bambini

LA GIOIA

Ultima nella nostra carrellata di emozioni, ma non meno importante, troviamo la Gioia!

Vi chiederete che ci può mai essere da sapere o da consigliare quando il mio bambino è felice? Va tutto benissimo quando prova gioia!

Beh non è proprio così…

FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA…

La gioia è l’emozione che sentiamo quando c’è qualcosa che è coerente con i nostri bisogni: quando un neonato affamato viene allattato prova gioia, quando un bimbo vede la mamma dopo una giornata a scuola prova gioia, quando otteniamo il lavoro dei nostri sogni proviamo gioia… pensate a tutte le volte in cui avete provato gioia e probabilmente vi verranno molti esempi simili a questi.

Ma c’è un altro tipo di stimoli che generano gioia: conseguire un obiettivo. Arrivare sulla cima di una montagna dopo essersi esercitato molto farà provare gioia ad un alpinista, il conseguimento della laurea dopo molti esami sarà fonte di gioia per il laureando, il primo bacio della ragazza corteggiata genererà gioia…

La gioia è l’unica emozione positiva, è quella che ci permette di riposarci dopo le emozioni negative, è quella che ci predispone ad aprire i nostri orizzonti per esplorare il mondo intorno a noi. Le altre emozioni sono direzionate ad un unico singolo stimolo oggetto di rabbia, tristezza o disgusto o sorpresa, la gioia invece allarga la veduta a tutto l’insieme, ci aiuta ad accogliere le novità e gli altri con atteggiamento aperto e curioso.

Inoltre l’emozione è per sua natura comunicativa, siamo irrimediabilmente attratti da un’espressione come quella della meravigliosa bimba in foto.

Se l’espressione della rabbia e del disgusto allontanano, se la tristezza porta gli altri ad essere empatici e la sorpresa è quasi solo nostra, la gioia no: la gioia porta ad avvicinare gli altri.

È l’emozione che porta a migliori relazioni sociali, ad essere maggiormente supportati dall’ambiente che ci circonda, a creare nuovi rapporti.

C’è un’unica clausola: non si può fingere di gioire… Anche in questi tempi duri in cui abbiamo sempre un paio di mascherine e qualche metro di distanza tra noi e il prossimo, due occhi che sorridono di pura gioia sono inconfondibili.

Ma… c’è un ma…

Bisogna essere educati alla gioia! Ed è qui che entrate in gioco voi genitori…

Ancora una volta la regola più importante è saper provare gioia in prima persona. Per i bambini è importante osservare un genitore in grado di gioire per un traguardo raggiunto o per una sfida superata, e di godere di un giusto riposo dopo e in grado di condividere la gioia con chi gli sta accanto.

Poi ci sono piccole altre attenzioni che possiamo avere…

Non sovraccarichiamo i bambini di impegni e stimoli: non gli permetteremo di apprezzare l’impegno che mette nello sport se fa 3 sport diversi, avere mille bambole non gli permetterà di provare la gioia di giocare con la sua unica bambola preferita. Insomma la gioia si prova nelle pause, e come una bella sinfonia è tale anche grazie alle pause, così quello che facciamo non sarebbe gratificante, bello e gioioso senza il giusto tempo per goderne.

Non focalizziamoci sul risultato, un gol, un bel voto non sono la causa della gioia, o meglio non da soli, ma sono fonte di gioia l’apprezzamento dell’impegno che ci hanno messo.

Quando li vedete felici, non interrompete l’emozione per evitare che si sporchino o che sudino… provate a mettere sui piatti della bilancia un paio di pantaloni strappati con un ginocchio sbucciato e l’espressione di gioia nei loro occhi mentre correva nel parco: sicuri di scegliere il primo piatto???

Inoltre, stiamogli accanto anche durante i fallimenti: li aiuterà a saper godere dei successi, ad apprezzare di essere accolto senza se e senza ma e di essere amato senza condizioni da mamma e papà.

Alla fine… festeggiate, sappiate apprezzare i momenti di gioia insieme e ad esprimerli.

Un’ultima precisazione:

Se notate che non riesce a gioire dei suoi successi, se appena raggiunge un obiettivo è subito alla ricerca di una nuova sfida, se non accetta le gratificazioni e i complimenti, potrebbe essere in ansia, potrebbe nascondere altre emozioni. Se notate che c’è qualcosa che non va, approfondite, anche con l’aiuto di un professionista.

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