Come si fa a spiegare cos’è l’anima ad un bambino?
Semplice: non si spiega!
Come tutti i concetti primordiali, che ci accompagnano sin dagli inizi della civiltà, anche l’anima ha un significato istintivo, che difficilmente può essere spiegato con certezza.
Perciò le immagini aiutano più di mille parole, la ricchezza del nostro mondo interiore è fatta da tantissime immagini e da diversissimi colori.
L’età consigliata per questo libro è dai 4 anni, ma per me è un libro da regalare a bambini, adolescenti e, perché no, anche adulti.
A volte ci sentiamo ottimisti, a volte sensibili, a volte arrabbiati, a volte impulsivi o egoisti, a volte ci si sente rotti…
Le immagini regalano un significato immediato a queste “versioni di noi”, le parole spiegano meglio e potrebbe accadere di dire, leggendo una pagina o l’altra: “ecco! Proprio così mi sento!!”
Dare un nome ai nostri Stati d’Animo può essere rassicurante, ci fa sentire meno soli, ci rende umani, perché tutti gli umani possono sentire queste emozioni, ci permette di avere un punto di vista diverso…
A differenza dei labirinti canonici, da questo labirinto non usciremo, ma resteremo su una pagina o l’altra a seconda del momento, d’altronde quando scopriamo la bellezza della nostra anima perché mai dovremmo uscirne??
La mia pagina preferita è il coraggio, è una donna vestita di rosso il simbolo di questo stato d’animo che non vuol dire affatto non aver paura, ma, anzi, vuol dire conoscere la paura e saperla affrontare, con cuore e passione… Qual è il vostro stato d’animo preferito??
Il nostro percorso attraverso le emozioni è terminato, e
perciò è arrivato il momento di parlare di un libro che dà un colore e una
forma alle emozioni.
Probabilmente lo avrete già a casa, o lo avrete già visto in
libreria o nella scuola di vostro figlio, ha avuto molto successo, per fortuna,
e si è dimostrato molto utile per i bimbi.
Nonostante ciò, mi sembra una giusta conclusione per il
nostro percorso e mi piacerebbe parlarvi del modo più adeguato per usarlo come
strumento nella relazione con il vostro bambino.
Chiedete ad un qualsiasi quattrenne di usare un colore per
disegnare la sua rabbia, probabilmente userà il rosso… così spesso usano il blu
quando sono tristi o il nero per la paura.
Questa è la forza di questo libro: la semplicità. Potrebbe
essere quasi banale affiancare un colore e una scena con un mostro protagonista
per descrivere le diverse emozioni, ma non è così.
Abbiamo visto quanto è importante imparare a distinguere le
emozioni per parlarne meglio e saperle gestire: questo è proprio l’incipit del
libro, un mostro che, aiutato da una bambina, vuole districare il groviglio
delle sue emozioni.
Ci preoccupiamo molto di insegnare i diversi colori, le
diverse tecniche di pittura, numeri e lettere, ma spesso dimentichiamo di
insegnare ai bambini l’alfabeto delle emozioni, per sviluppare la loro
intelligenza emotiva, la loro capacità empatica e quindi il loro mondo
relazionale.
Questo libro può essere letto con i bambini di tutte le età,
c’è anche la versione pop-up per attrarre i più piccolini… Poi, a seconda delle
età, decideremo come usarlo:
Con i piccolini sotto i 3 anni possiamo usare il colore
puro: un foglio rosso può essere arrabbiatissimo se gli diamo voce, ci
giochiamo lo strappiamo insieme… perciò via libera alla vostra creatività e
alla vostra capacità interpretativa… quello a cui dovremmo arrivare a quest’età
è poter chiedere al bambino “oggi di che colore ti senti?” e poi aiutarlo ad esprimere
le sue emozioni a piccoli passi, passando dal colore visivo ed esperienziale
alla parola.
Con i bimbi della scuola materna può essere fatto un vero e
proprio percorso emozionale, in cui poter parlare dei ricordi legati alle
diverse emozioni: episodi legati alla tristezza, alla paura, alla gioia…
Provare a mimare una faccia arrabbiata o triste, riconoscere l’emozione di un
compagno giocando ad indovinare…
Il disegno adesso può diventare più definito, si può
disegnare un luogo o un oggetto che fa paura per poi scoprire che può diventare
simpatico o di un colore diverso, oppure la verdura che ci disgusta di più può
essere coltivata in un orto scolastico e poi portata a casa con fierezza
(scommettiamo che non sarà più così disgustosa???). Adesso le emozioni possono
iniziare ad essere incanalate in comportamenti diversi e più gestibili, quindi
si può usare un cuscino da stropicciare quando ci si sente rossi di rabbia…
Anche qui via libera alla fantasia di grandi e piccini, e
fatevi guidare ovunque loro vi porteranno… il libro sarà uno stimolo, un inizio
che vi porterà lontano!
I più grandi, nonostante frequentino la primaria, potrebbero
essere arrivati a 8, 9, 10 anni senza avere ricevuto un’adeguata
alfabetizzazione emotiva. Non è mai troppo tardi!
Potrebbero leggere il libro e poi articolare storie o
immagini per ogni emozione, ricordando episodi passati e paure immaginate. Sono
le basi per una vita adolescenziale più consapevole e meno turbolenta.
Insomma avrete capito che è un libro da avere in casa e da
riprendere in mano ogni tanto, nel corso di tutta la loro crescita.
E, se avete ancora qualche dubbio, leggete gli articoli
delle diverse emozioni sul blog!