Adolescenza e separazione genitori

I MIEI SI SEPARANO

gestire un divorzio con un adolescente in casa

Se nell’articolo “MAMMA E PAPÀ SI SEPARANO” abbiamo visto la separazione dal punto di vista dei bambini, oggi il punto di vista, molto diverso, è quello degli adolescenti di casa…

Le regole e le modalità con cui si affrontano le diverse fasi della separazione sono le stesse, qualsiasi fascia d’età abbiano i minori di casa… perciò vale sempre: 

  • Comportarsi da adulti responsabili;
  • ricordarsi che siete e sarete sempre genitori di quel ragazzo, anche se non siete più una coppia, perciò l’obiettivo delle scelte educative deve essere vostro figlio, non un sentimento di ripicca verso l’ex partner;
  • non fingere e non mentire, che non significa raccontare tutto, per filo e per segno, dei problemi di coppia che hanno portato al divorzio, ma vuol dire che se in casa la tensione si taglia col coltello e se c’è una separazione in atto, i ragazzi hanno diritto a sapere cosa sta accadendo;
  • volgere lo sguardo oltre voi stessi e osservate i vostri figli: ricordate di non concentrarvi solo su di voi e i vostri problemi, anche i ragazzi stanno attraversando un momento difficilissimo per loro, non siate egocentrici!

Ma queste sono regole OVVIE E SCONTATE, non era nemmeno necessario che ve le ripetessi… VERO??

Perciò, cosa c’è da sapere in più, quando in casa ci sono degli adolescenti?

Gli adolescenti si sentono coinvolti direttamente e, spesso, attivamente nel processo di separazione, dalle prime avvisaglie di crisi alla costituzione del nuovo assetto familiare.

Rispetto ai più piccoli, i ragazzi sono molto più consapevoli delle dinamiche di coppia, e potrebbero farsi un’idea personale (e non sempre veritiera) su chi sia il genitore responsabile della decisione finale, e, perciò, potrebbero schierarsi con l’uno o con l’altro, privandosi dell’affetto di mamma o papà.

Inoltre spesso in presenza di bambini riusciamo ad avere un’accortezza maggiore, perché… sono bambini. Gli adolescenti, a volte, ci inducono a pensare di essere in presenza di “quasi adulti”, quindi non calibriamo bene le parole, non evitiamo sfoghi e racconti soggettivi, li trattiamo più da amici che da figli. Inoltre il loro essere “grandi” ci porta a chiedere loro di comportarsi come tali, per evitarci ulteriori problemi e grattacapo…

Quindi è INDISPENSABILE tenere a mente che NON SONO ADULTI, NON SONO DEI NOSTRI AMICI, ma NON SONO PIÙ BAMBINI… 

La separazione dei genitori, purtroppo, fa crescere molto più in fretta, perciò c’è bisogno di focalizzare continuamente l’attenzione sull’età del ragazzo che abbiamo davanti e valutare bene le nostre parole, perché le parole hanno un peso…

Permettiamo loro di vivere l’adolescenza sbagliando e facendoci preoccupare: non è colpa né responsabilità loro, né tanto meno una loro scelta se le cose tra voi non sono andate come speravate, perciò hanno diritto a vivere i loro sbagli e ad avervi accanto, così come è un vostro dovere avere la giusta attenzione nei loro confronti… siete e resterete sempre i loro genitori, comportatevi come tali!

 Prestate attenzione a:

Non svalutarvi a vicenda. 

L’adolescenza è la fase in cui si costruisce il proprio sé adulto e, nonostante quello che possono urlarvi contro, i loro adulti di riferimento siete voi, ed ogni frase che pronunciate costruisce un mattoncino della loro futura personalità… perciò ascoltare dalla mamma che il papà è un buono a nulla, oppure un traditore seriale, o un bugiardo, potrebbe minare l’autostima dei ragazzi e la fiducia nell’altro sesso nelle ragazze; così come ascoltare il papà che descrive la mamma come controllante, petulante o traditrice, potrebbe portare le ragazze a dubitare del loro diventare donna e i ragazzi a svalutare la figura femminile. Perciò non svalutate l’altro genitore, non fa bene a voi e fa molto male ai ragazzi.

Mantenete una comunicazione genitoriale attenta e civile.

 In adolescenza, si sa, si sgomita per ottenere maggiore libertà, c’è una maggiore possibilità di assumere comportamenti rischiosi, e spesso la scuola è l’ultimo dei loro problemi… se c’è uno spazio vuoto tra voi genitori sarà più probabile che perdiate il controllo della situazione: se ha un orario in cui tornare a casa, deve essere lo stesso da mamma e da papà, se avete saputo che ha preso un’insufficienza a scuola, è importante comunicarlo all’altro genitore e così via… Devono sapere comunque di avere una rete solida e contenitiva intorno, senza buchi comunicativi.

Le regole restano.

 Non abbandonate le regole prefissate perché “stanno vivendo un periodo difficile”, o peggio per fare in modo che scelga di restare a casa del genitore più permissivo. Le regole sono importanti per la crescita sana e per la loro sicurezza, tenetelo sempre a mente.

Il rispetto sempre e comunque. 

Non permettete che al primo litigio vi urli contro frasi che riguardano aspetti della separazione che vi feriscono: se dovesse accadere restate saldi contenete l’exploit. A mente fredda farà più male a lui, e potrete parlarne meglio. Ma questa è l’età in cui devono imparare che esistono delle conseguenze alle loro parole, e che le parole sono macigni che colpiscono… e potreste essere proprio voi e proprio questa occasione dolorosa ad insegnarglielo. Raccontate loro che vi siete sentite feriti dalle sue parole e dite con fermezza che non tollererete altre mancanze di rispetto simili, se lo ritenere opportuno potrete decidere una punizione. Ricordate però che se esigete rispetto dovrete dare rispetto: rispetto tra voi genitori ma anche rispetto per la sofferenza e per il disagio che sta provando in questo momento.

La routine, i luoghi e le amicizie sono vitali in questa fase: tenetene conto.

 Gli adolescenti sono radicati al territorio, hanno i loro amici, che vedono dopo scuola, hanno i loro luoghi di ritrovo e i loro tempi, perciò potrebbero prendere molto male il dover passare il week end dall’altra parte della città… non prendetela sul personale, piuttosto fate voi dei sacrifici se volete passare del tempo con loro. Se possibile, scegliete la nuova casa vicino a quella in cui risiederà il ragazzo prevalentemente; predisponete i vostri incontri concordandoli con i ragazzi, in modo che non si sovrappongano ad amici e hobby; fate in modo che anche nella casa in cui passa minor tempo abbia il suo spazio privato, i suoi devices e tutto quello che gli servirà per considerare anche quella “casa sua”.

Parlate con loro. 

Parlate francamente, raccontate che siete dispiaciuti per quello che sta accadendo e scusatevi per il periodo che stanno attraversando. Non è uno sfogo, e non è necessario raccontare gli sbagli del partner e nemmeno i propri per filo e per segno… Tenete a mente l’obiettivo di ogni vostra frase. Con le vostre parole potreste evitare che siano spaventati dall’avere una relazione in futuro, che soffrano in silenzio nella loro stanza, potreste restituire loro la figura materna o paterna che hanno messo in dubbio. Le vostre parole sono potenti perciò pensate sempre prima di pronunciarle.

Ascoltateli.

Ascoltate le loro emozioni, la loro rabbia, la loro tristezza… ma ascoltate anche i loro silenzi e osservate i loro comportamenti… Spesso durante una separazione i genitori sono travolti dalle loro emozioni, dagli avvenimenti e dalle questioni burocratiche, pratiche e legali… e, a volte, perdono di vista i figli. Fate in modo che ciò non accada.

Chiedete aiuto.

Ultimo punto, ma non per importanza riguarda proprio il saper chiedere aiuto. Per voi, per i vostri figli, per avere uno sguardo diverso… è un momento molto difficile per una famiglia, intervenire per tempo aiuterà tutti, e specialmente i ragazzi, ad affrontare la rabbia e il dolore e la paura senza ripercussioni sul loro futuro. Se notate problemi a scuola o una differenza di comportamenti, o se sentite di aver bisogno di un sostegno per affrontare questa nuova genitorialità post separazione, non aspettate troppo e chiedete aiuto, riceverete gli strumenti per ritrovare un equilibrio nuovo… 

Un libro per raccontare la separazione

MIA MAMMA È UN ALBERO, MIO PAPÀ UN ORSO

 di Luca Tozzi

illustrato da Sara Carpani

edito da Il leone verde Edizioni

Cosa accade quando mamma e papà si separano? Ve ne ho parlato nel precedente articolo, MAMMA E PAPÀ SI SEPARANO, questo è un libro che può aiutarvi nel comunicarlo ai bambini…

È difficile spiegare ai bambini che vi separate perché litigate troppo: potrebbero controbattere “anche io e Giovanni litighiamo sempre, ma poi facciamo pace”, oppure “anche noi fratelli litighiamo, ma ci costringete a dormire nella stessa stanza”…

È complicato per loro comprendere che non siete più la coppia di un tempo e che è diventato impossibile vivere insieme….

Questo libro vi aiuterà a dare una traccia visibile e tangibile del cambiamento che avviene in una coppia e che porta alla separazione: la mamma è pian piano diventata un albero, con i suoi rami e le sue foglie continuerà a stare accanto alla sua bambina, a dargli amore e sostegno; il papà pian piano è diventato un orso, ma con le sue grandi braccia continuerà ad abbracciare la sua bambina e a farla sentire al caldo e protetta.

Ma si sa: un albero e un orso hanno bisogno di due case ben diverse!

Non c’è molto spazio per i perché e i come, queste sono cose da grandi…. È successo, e basta. Ci sono stati dei momenti molto tristi e scuri, ma adesso la bimba può godere della presenza gioiosa di mamma albero e papà orso!

È un libro delicato, come l’argomento che tratta; ha immagini chiare ed efficaci, nulla è lasciato al caso e può essere davvero utile in questo momento in cui le parole, purtroppo, sono difficili da trovare…

Bambini e separazione genitori

È accaduto quello che non avreste voluto e forse nemmeno immaginato, non andate proprio più d’accordo, in alcuni casi, non sopportate nemmeno più l’idea di condividere lo stesso tetto… avete deciso di separarvi, anche “per il bene dei vostri figli”… 

Il secondo ricordo tra I RICORDI DEI BAMBINI che affrontiamo e che, purtroppo, resta indelebile nella psiche è proprio la separazione dei genitori.

Ma che vuol dire? Come comunicarlo? Come fare per evitare sofferenze ulteriori ai bimbi di casa?

Vi avranno detto in molti che quello che più è dannoso per i bambini non è la separazione in sé, ma il conflitto che precede o segue la separazione… c’è del vero in questo, ma è anche un po’ semplicistico…

Primo assunto di base è che la separazione fa soffrire i bambini.

Non passa inosservato, non è un avvenimento che prima o poi dimenticheranno, non è vero che sono troppo piccoli per rendersene conto… stanno soffrendo e negarlo o minimizzarlo è il primo grave errore che potreste fare… 

Alessandro D’Avenia scrive “Hai mai guardato negli occhi un bambino con i genitori separati o senza uno dei due? È come se fosse un po’ più grande. Un po’ più grande dei grandi”…

È proprio così, avviene all’improvviso uno scatto di crescita importante, che comporta uno sguardo diverso sul mondo… Spesso sentirete la frase “sono figlia di separati”, “sai, i miei sono separati”… è un evento connotativo come avere occhi azzurri o capelli neri, ti definisce perché ti differenzia.

Quindi non è un evento che fa il bene dei figli…

MA… è restare insieme per finta o per evitare che i bambini soffrano, quando la coppia non c’è più, può fare, se possibile, ancora più male ai figli… perciò la frase “per il bene dei figli” va letta con la profondità che merita.

Il secondo punto

che è importante tenere bene a mente è che non potrete fingere! Spesso i bambini comprendono che c’è qualcosa che non va prima di voi, a volte, una domanda come “Ho paura che vi lasciate” viene fatta quando il clima in casa è teso e i piccoli di casa hanno già percepito la crisi (N.B. ricordate anche che altre volte è una domanda che ha a che fare con i genitori di un amichetto che hanno divorziato e sono solo alla ricerca di rassicurazione). 

I bambini non badano troppo alle parole, ma sono attentissimi ai toni, ai comportamenti, agli sguardi… perciò fingere di chiedere “mi passi il sale a tavola”, con un tono mesto, sprezzante, rabbioso, senza guardarvi negli occhi, non sarà sufficiente a nascondere il litigio appena avvenuto… differentemente, una cena un po’ disordinata, una mollica di pane lanciata per gioco tra mamma e papà, una risata e uno sguardo complice, senza nemmeno pronunciare una parola, sapranno comunicare ai bambini coesione, sicurezza, fiducia e intimità… 

Perciò non mentite a loro e non mentite a voi stessi: quando vi rendete conto che le cose non vanno prendetevi del tempo, lontano dai bambini, e chiarite, litigate e decidete… poi concordate insieme come comunicarlo ai più piccoli. 

Prima della separazione effettiva,

evitate liti violente in presenza dei bambini, evitate di farvi consolare da loro, non cercate in loro complicità contro l’altro genitore… non è questo il loro ruolo! Piuttosto cercate sostegno in amici e parenti, coinvolgeteli nel dare un po’ di serenità ai piccoli… Siete voi gli adulti, comportatevi come tali!

Spesso perderete la lucidità mentale, siete troppo arrabbiati e tristi e delusi per agire con razionalità, ma fermatevi un secondo e pensate che potrete aver perso la complicità di coppia, ma è importante che manteniate un confronto aperto, sincero e leale come genitori… i bambini meritano delle scelte educative pensate per il loro benessere: non c’è spazio per rancori e vendette!

Se i bambini assistono a dei conflitti, quando vi sarete calmati, fate un respiro profondo e poi parlate con loro, spiegate quello che è successo, scusatevi per aver alzato un po’ i toni, chiedete se si sono spaventati, se sono arrabbiati o tristi, accogliete le loro emozioni e rassicurateli: vi impegnerete perché non accada di nuovo… 

Come comunicare la separazione imminente?

Premetto che non c’è un modo “bello” per dare una notizia così brutta per i bambini: è paragonabile ad un lutto per tutti, perciò non cercate di trovare parole edulcorate e finte per dire ai bambini “Mamma e papà si separano”. Date il giusto peso alla notizia, ditegli che è una brutta notizia, e che probabilmente lo renderà un po’ triste o un po’ arrabbiato. 

Per prima cosa il luogo:

NON in cameretta. È importante non connotare il loro spazio come un posto negativo in cui si è ricevuta una notizia molto brutta, ed è inoltre molto importante che abbiano a disposizione uno spazio privato in cui ritirarsi dopo la notizia se sono molto arrabbiati o tristi e se vogliono restare un po’ soli (specie per i bimbi più grandi).

Il modo:

fate in modo di comunicarlo insieme, in modo che vi percepisca d’accordo, che senta che un genitore confermi le decisioni dell’altro, (anche se uno dei due non è d’accordo con la separazione, fate un passo indietro come ex amanti e fate un passo avanti come genitori: di fatto vi state separando e dovrete essere d’accordo sul comunicarlo ai figli!). Fate attenzione al non verbale, non aiuterà nessuno alzare gli occhi al cielo, far capire che la decisione è stata presa solo da un partner e l’altro l’ha subita… Alimenterebbe finte e dannose speranze di riconciliazione nella mente del piccolo. Prendetegli le mani, sedevi accanto a lui e usate un tono affettuoso che gli faccia capire che l’amore tra voi può essere finito, ma l’amore verso di lui non è stato minimamente scalfito!

Cosa dire:

a seconda delle età potreste aiutarvi con un libro, (ve ne parlo qui MI LEGGI UN LIBRO?), potrete dirgli che mamma e papà non si vogliono più bene come due fidanzati, ma come due genitori di un bellissimo bambino, che non abiteranno più insieme, che la famiglia sta cambiando forma, ma sarà sempre la sua famiglia. Comunicate in modo chiaro che nessun comportamento del bambino ha inciso sulla separazione né potrebbe farvi riconciliare. Come vi dicevo i bambini sono molto concreti e logici, potrebbero aver assistito ad un vostro litigio su chi doveva accompagnarlo a nuoto e quindi pensare che il suo nuoto vi ha fatto divorziare: siate chiari e semplici nella comunicazione!

Praticità:

La sua routine cambierà, raccontategliela! Un genitore resterà in quella casa e l’altro cercherà un nuovo spazio(vedi punto successivo); vedrà l’altro genitore e andrà a dormire con lui(non occorre che diciate ogni quanto e quali festività vi siete divisi, queste tempistiche lasciatele nella stanza degli avvocati, per i bambini sono tempi troppi dilatati e incomprensibili); Non ci sarà più la serata pizza in famiglia (o qualsiasi altra routine familiare abbiate), ma che ci sarà la domenica masterchef col papà o il sabato di laboratorio di pittura con la mamma (scegliete esaltando quello che piace più a ciascuno di voi)… Avrà due feste di compleanno e probabilmente due feste di Natale… La routine diversa vi serve per rendere concreta la notizia, ma anche per rendere il bambino parte attiva e non solo passiva della decisione, perciò proponetegli le attività con affetto e con tutta la gioia che riuscirete a pescare in voi stessi in questo periodo… Ricordate sempre che l’obiettivo finale è migliorare la vita di tutti, dato che insieme non si riusciva più a trovare gioia!

Ascoltate e aspettate le sue domande:

Create un clima rilassato in cui il bambino si senta libero di chiedere quello che vuole, se è colpa sua, se non tornerete mai più insieme, se a casa di papà potrà portare il suo orsetto della nanna, chi lo accompagnerà a nuoto, a calcio o a scuola… qualsiasi cosa vi chiederà rispondetegli con chiarezza, semplicità e affetto.

Due case…

Una volta che la separazione è effettiva, uno dei due genitori dovrà andare a vivere in una casa diversa, a seconda dell’età del bambino, potreste coinvolgerlo nella ricerca e nella scelta, potrete comunicargli che spesso dormirà con voi nel nuovo appartamento, perciò è importante per voi che piaccia anche a lui e che ci sia uno spazio anche per lui… poi, insieme al bambino, allestirete la sua stanzetta o il suo spazio, diverso da quello dell’altro genitore.

I bambini sono molto concreti e logici, se il papà va via di casa, facilmente lo immagineranno al freddo a dormire per strada: è importante che vi sappia al caldo in un luogo confortevole, ed è importante che veda con i suoi occhi che è previsto uno spazio per lui nella vostra nuova vita… 

Dopo la separazione

Siete separati, il bambino ha visto le due case, le due camerette, ha già sperimentato le nuove routine… adesso è importante…

 Che non ci siano grossi cambiamenti di programma: se sa che il venerdì la mamma lo prenderà da scuola, ci rimarrà molto molto male se dovesse trovare il papà! Se ci dovesse essere un cambio di programma fateglielo sapere per tempo e spiegategli il motivo… sta facendo un’enorme fatica per adattarsi al nuovo assetto, non scombinate i suoi piani!

Fate molta attenzione qualora vi rendiate conto che il bambino o la bambina stanno cercando di ricoprire il ruolo di nuovo compagno per mamma o nuova compagna per papà: non è il loro compito, ed è importante che continuino a fare i figli! Evitate frasi come “mi basta avere te come fidanzato di mamma”, “la fidanzatina di papà”, o peggio, chiedere voi ai vostri figli di dormire insieme perché non siete abituati a dormire da soli… Ripeto: fate gli adulti della situazione, perché non ce ne sono altri!!!

nuovi partner…

Che i nuovi partner siano presentati ed entrino nella vita del bambino solo quando sarà passato del tempo dalla definizione del nuovo equilibrio familiare, ed anche dopo questo tempo, agite con calma e delicatezza e il più possibile in accordo con l’altro genitore!!!

Che un genitore non metta il figlio contro l’altro genitore, o che gli faccia l’interrogatorio per conoscere la nuova vita dell’ex partner, né che diventi il sostituto del genitore che non abita più lì! Se sentite di avere l’umore basso, o di avere dei temi irrisolti rispetto all’ex partner o alla separazione fatevi aiutare…. È importante che ognuno dei due genitori abbia delle amicizie o dei parenti non giudicanti e di sostegno in questo difficile passaggio… e che i bambini continuino a vedere le figure parentali che frequentavano anche prima della separazione. Se tutto ciò non dovesse bastarvi rivolgetevi ad un professionista, senza vergogna e senza esitazione… aiuterà tutti!

Che le rispettive famiglie non esplicitino rancori o giudizi verso l’altro genitore di fronte ai bambini… il vostro compito di genitori resta quello di proteggerli e prendervi cura di loro, anche dai parenti più ottusi!

Un’ultima e importante precisazione:

Spesso quando ci sentiamo insicuri o infelici, torniamo ad un periodo precedente in cui ci siamo sentiti più sereni e accuditi, abbiamo una regressione. Per i bambini questo è ancor più vero! Potrebbe tornare a fare la pipì a letto, a voler dormire con voi, a ciucciarsi il pollice o ad avere capricci e pianti disperati… aiutateli a comprendere cosa sentono e ad esprimerlo al meglio… rassicurateli e accogliete queste regressioni… per un tempo congruo però! Se dopo sei mesi o addirittura un anno dalla separazione vuole ancora dormire nel lettone o fa la pipì a letto o ha altri comportamenti che non mostrava pre separazione, non esitate a contattare un professionista… prima affronterete il problema prima il bambino elaborerà il lutto della coppia genitoriale insieme e felice!