Inizio con una cruda verità: non vi renderanno facile nulla!!
Per gli adolescenti lo spazio è identità:
La loro stanza contiene tutto ciò che ritengono sia necessario è indispensabile per vivere: il mega computer per i videogiochi, il poster del cantante preferito, il biglietto della migliore amica sul comodino… ogni angolo, ogni oggetto, ogni cosa presente è stata messa lì per definirsi.
Il loro quartiere contiene tutto ciò di cui hanno bisogno per gestire la tanto agognata autonomia: gli amici a portata di isolato, il punto d’incontro del gruppo in cui trovare sempre qualcuno, il Mc Donald’s, la palestra e tutto il necessario per fare a meno dei malefici genitori…
Un giorno prenderete il vostro ragazzo o la vostra ragazza da parte e comunicherete che a breve traslocherete…
SBAM!! La porta sbattuta è il minimo sindacale che dovrete accettare…
Vanno nella loro stanza, provano rabbia e tristezza e paura probabilmente. Iniziano a pensare che la loro vita sparirà di colpo: inizieranno ad immaginare addii memorabili ad amici e alle prime cotte, inizieranno a immaginare il luogo in cui andrete ad abitare (non importa quale sarà…) come orribile, con amici antipatici e scuole difficilissime e una stanza brutta e spoglia…
Per il momento non potete far nulla, lasciateli stare per un po’, dite solo che, quando se la sentiranno, ci tenete a parlare con loro. Lasciate che immaginino lo scenario più orribile che esista…
Quando riappariranno per cena, raccontate qualcosa in più: che anche per voi sarà difficile lasciare quella casa, che avete passato dei bei momenti lì dentro e che cambiare è sempre un po’ faticoso.
Spiegate i motivi del trasloco, senza dare troppo spazio alla possibilità di restare nella vecchia casa: troverebbero ogni minima obiezione al trasloco e la discussione si trasformerebbe in un inutile dibattito politico. Spiegate che è stato necessario cambiare lavoro e quindi città o quartiere, oppure che la casa in cui siete non soddisfa più le vostre necessità e cercherete una casa più grande, ecc… siate sinceri e non troppo prolissi, poche semplici indicazioni basteranno. Mostrate loro, senza troppo entusiasmo (che striderebbe con la loro tristezza), i vantaggi che potrebbero riguardarlo: un nuovo lavoro, magari con uno stipendio più alto, potrebbe permettere maggiori possibilità di shopping, più comodità; una casa più grande potrebbe finalmente portare ad avere la stanzetta lontana dai fratelli tanto desiderata… Spiegate che non state indorando la pillola, ma chiedete solo di considerare anche questi aspetti… la loro mente farà il resto e inizieranno a dare delle sfumature a tutto quel nero che vedono adesso.
La ricerca della casa:
A differenza dei più piccoli, non sarà semplice farvi accompagnare a visionare i possibili immobili, detesteranno ogni cosa che ricorderà il cambiamento… però, c’è un però: è la generazione più digitalizzata mai esistita, chiedete loro di fare delle ricerche sul quartiere, sulle possibili scuole, sui possibili sport presenti… naturalmente a tempo perso, potranno anche cercare qualche annuncio che piace a loro e proporvelo, sarete felici di andare a vederlo… non forzateli, non arrabbiatevi se non faranno nulla di tutto ciò, siate molto grati se lo faranno… è una possibilità, se la colgono meglio per tutti, se no si passa al punto successivo.
La scelta della casa:
Se non vi hanno voluto aiutare, se non ne hanno voluto sapere nulla, va bene… ma la casa è stata scelta!
Come comunicarlo a loro? Raccontate i perché dietro la scelta, raccontate in che modo avete pensato a loro: ad esempio, avete scelto la casa più vicina alla loro scuola, oppure la casa con la stanza per loro più grande o più luminosa, oppure quella più vicina alla metro, in modo che possano andare da soli in centro… ecc…
Spiegate cosa accadrà adesso: lascerete che finiranno l’anno scolastico e poi vi trasferirete, oppure c’è una data precisa in cui dover lasciare la vecchia casa e quindi spiegate loro come pensate di agire rispetto alla scuola e i professori. Prendete l’impegno solenne di fare qualche sacrificio iniziale per accompagnarli dai loro amici nel vecchio quartiere e con quale cadenza questo sarà possibile…
Siate pratici e concreti, non aspettatevi ringraziamenti o cambiamenti di umore in positivo.
L’arredamento
Chiedete loro di scegliere insieme il mobilio, il colore delle pareti, delle tende… oppure di inviarvi qualche link con quello che piacerebbe a loro. Se non vorranno partecipare, fate un respiro profondo, contate fino a dieci e comunque chiedete il loro parere prima di qualsiasi cosa sceglierete di mettere nella loro stanza… Capirete la differenza tra un no schifato e perentorio e un nopossibilista, detto solo per protesta…
Il trasloco…
Date loro un tempo entro il quale dover imballare tutto, chiedete se vogliono inscatolare le loro cose da soli o se vogliono un aiuto o se preferiscono che lo facciate voi… non chiedete di buttare via nulla, non è il momento… si porterebbero via le pareti se potessero!
Nella nuova casa…
Fate fare a loro! Segnate i suoi scatoloni e lasciateli nella loro stanza… Ci vorranno mesi per togliere tutto, ma pian piano cercheranno quello che serve e lo posizioneranno nel luogo che è più congeniale a loro. CI sarà qualche urlo ogni volta che non troveranno qualcosa o che “la vecchia camera era più comoda!”… Va bene così…
La nuova scuola, il nuovo quartiere, la nuova città…
Se possibile chiedete ai genitori di qualche loro amico stretto del vecchio quartiere di “prestarvelo” per un week end… sarà più semplice andare ad esplorare la zona con una persona già conosciuta e fidata… e magari inizierà a conoscere qualcun di nuovo… Parlate spesso con i professori, cercate di capire come si rapporta nella nuova scuola, parlate con i ragazzi… ribadite che anche per voi è un po’ complicato riadattarsi ed è lecito essere arrabbiato o tristi o spaventati… offritevi di accompagnarlo dai vecchi amici quando potete. Concedete qualche libertà in più e qualche regalo in più…
È un’esperienza delicatissima in questa fascia d’età…
Troverete facilmente studi sull’incidenza di patologie mentali dopo un trasloco in adolescenza, e scoprirete sulla vostra pelle quanto possono essere duri e insopportabili i vostri figli. Perciò è una decisione che va prese ponderando bene ogni alternativa e solo se proprio necessaria, quando i ragazzi hanno tra gli 11 e i 19 anni…
Detto ciò con enorme pazienza e autocontrollo sarà possibile uscirne dopo parecchio tempo…
Se notate un eccessivo isolamento sociale, oppure un’espressione della rabbia eccessiva e pericolosa, come sempre, rivolgetevi ad un professionista, saprà darvi qualche dritta sul gestire meglio la situazione e saprà ascoltare e accogliere le emozioni in subbuglio dei ragazzi…
In bocca al lupo!