La sorpresa nei bambini

la sorpresa nei bambini

LA SORPRESA

Non so se qualcuno di voi ricorda le “magiche sorprese” che si trovavano dal giornalaio negli anni ’80 e ’90, non so se ci sono ancora, in realtà… Erano giochini di scarso valore economico, spesso nemmeno bellissimi o indimenticabili, ma avevano una caratteristica: per quell’attimo in cui si scartava il pacchetto la nostra attenzione era tutta lì e la concentrazione era al massimo. Probabilmente se avessimo avuto il contenuto di quelle sorprese davanti ai nostri occhi, senza che l’incarto ne nascondesse l’aspetto, non l’avremmo degnato di uno sguardo!

Pensate anche… quali sono i film che ricordate meglio? O almeno quelli di cui ricordate il finale? Forse quelli con “finale a sorpresa”! La nostra memoria, infatti, è molto più propensa ad immagazzinare informazioni se sono informazioni inaspettate.

Una nota marca di uova di cioccolato ha incrementato molto i suoi guadagni inserendo una piccola sorpresa all’interno dei suoi famosi ovetti!

Forse non ci avete mai pensato, ma la sorpresa è un’emozione, ed anche una di quelle fondamentali.

È innata, è universale e universalmente riconosciuta… Già a 21 giorni di vita i bambini mostrano di provare sorpresa!

Potremmo addirittura dire che è l’incipit di tutte le emozioni, ma perché?

E soprattutto perché è così importante educare i bambini alla sorpresa?

FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA…

Provate ad osservare un po’ l’espressione del bimbo in foto, cosa notate?

Gli occhi sono spalancati, la bocca è aperta per inspirare tutta l’aria possibile, le sopracciglia si inarcano e si alzano, a cosa vi fa pensare tutto questo?

La sorpresa è l’emozione che dura meno, spesso solo un secondo, ma in quel secondo il nostro corpo si prepara all’azione e all’emozione successiva, piacevole o spiacevole che sia.

Un nuovo stimolo, qualcosa di inaspettato, provoca nella muscolatura umana e sul viso una tensione improvvisa: cerchiamo di osservare meglio e per questo allarghiamo lo sguardo, prendiamo aria per prepararci ad ogni tipo di azione. Ai primordi della vita umana una sorpresa poteva rivelare la presenza di una minaccia, e quindi la paura e la necessità di fuga, o di una preda, e quindi la gioia e la necessità di attaccare.

Insomma, anche la sorpresa è altamente adattiva e funzionale, come tutte le altre emozioni fondamentali.

La sorpresa ha il privilegio di oscurare tutti gli altri stimoli: un oggetto comparso all’improvviso catturerà la nostra attenzione tanto da non badare più alla strada che stiamo percorrendo…

Un episodio con effetto sorpresa si lega indelebilmente alla nostra memoria, diventando quel ricordo preponderante anche in presenza di altri momenti più importanti ma prevedibili…

La sorpresa ci introduce in altre emozioni positive o negative, che daranno vita ad altri ricordi…

Cosa ci dice tutto ciò?

Che la sorpresa è la nostra bacchetta magica in presenza di un bambino, è il nostro potere segreto, l’asso nella nostra manica!

Mi spiego meglio:

Il bambino sta mettendo in scena un capriccio da oscar, vuole un giocattolo al supermercato e non sembra importargli molto che noi siamo stanchi, abbiamo lavorato tutto il giorno e abbiamo fretta di tronare a casa e cucinare… che fare? Sorprendiamolo… si aspetterebbe che ci arrabbiamo, che lo sgridiamo, e invece tiriamo fuori dal cappello una magia, “un basilico magico, che abbiamo appena comprato, che, se torniamo in fretta a casa, ci servirà per fare una pozione per fare sogni meravigliosi!” Probabilmente il basilico assumerà all’improvviso una luce stupenda e potrebbe far passare in secondo piano quel nuovo omino di lego tanto agognato e per cui sta piangendo da 20 minuti…

Una lezione di matematica alla primaria sarà molto più attraente se riuscissimo ad inserire un elemento sorprendente, una musica introduttiva, un’attività a sorpresa appena finita la lezione…

Un bimbo di scuola materna potrebbe aumentare i tempi di attenzione nell’ascolto di una storia, se sapessimo introdurre uno stimolo nuovo e inaspettato, una voce strana e diversa dalla nostra, una marionetta comparsa all’improvviso, un suono…. Lo sapeva bene Rodari quando diceva: C’era una volta cappuccetto… verde… blu… giallo…

Spesso ci sono periodi in cui siamo presi dal lavoro più del solito: trovate il tempo di fare una sorpresa ai vostri bambini: un’uscita pre tempo da scuola ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno, una gita non programmata in un luogo magico, un pranzo a base di patatine fritte… (sono e devono restare sorprese, perciò saranno sporadiche, quindi non inorridite leggendo!!!)

Un’ultima precisazione:

La sorpresa non sempre porta ad un’emozione positiva, potrebbe seguirne una delusione e quindi tristezza o rabbia!

Anche questo è molto importante per la sua crescita: il bambino potrebbe sentirsi eccessivamente vulnerabile se l’elemento sorpresa delude le sue aspettative, in questo caso sosteniamolo e stiamogli accanto. Spieghiamogli che le cose nuove possono piacerci o meno, ma che vanno esperite per scoprire cosa ci piace e cosa no, e fare piccoli passi in più nella costruzione della nostra personalità.